Quando si pensa al classico test della vista, ovvero alla tabella di Snellen, si immagina immediatamente la tavola luminosa di lettere con dimensioni decrescenti da riconoscere, dando per scontato che siano facilmente comprensibili.

Questo test in realtà esclude una buona parte di bambini in età prescolare e persone non in grado di leggere, e di conseguenza non attendibili in fase di controllo delle loro funzionalità visive.

 

Un rimedio c’è, e sono i test visivi “illustrativi”, ovvero immagini di oggetti reali, resi giocosi per coinvolgere anche i bambini al riconoscimento delle forme.

 

Esistono test per ogni età e fase di crescita, atti a capire se lo sviluppo sta procedendo nella maniera corretta e senza rallentamenti.

Per i più piccoli si parte da forme semplici e facili da riconoscere, come la mela, la palla, la stella, la casa e il quadrato.

 

Per i bambini che invece stanno per iniziare o hanno appena iniziato la scuola, ma che non sono ancora in grado di distinguere abbastanza bene le lettere, si utilizzano figure più complesse rispetto alla mela o alla casa, oppure si passa direttamente al test della E “rovesciata” nelle diverse direzioni, così da indicare facilmente solo dove “punta la forchetta” della E.

 

La misurazione dell’acuità visiva (classicamente misurata in “decimi”) non è l’unico parametro da tenere in considerazione, ma possono esserlo anche la tridimensionalità percepita e la visione dei colori.

Per queste valutazioni ci sono test specifici, con animali, forme e numeri, che imparano fin da piccoli.

 

Il nostro consiglio è di rivolgersi sempre a Professionisti della Visione per controlli periodici, anche prima dell’apprendimento scolastico, al fine di gestire al meglio sia il corretto sviluppo visivo, che un eventuale intervento da parte dell’Oculista pediatrico, in collaborazione con l’Ottico Optometrista.

 

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